Inter, in vista delle prossime partite è stata presa una decisione per quanto permane i nerazzurri. Non potranno più farlo.
L’Inter, che è chiamata al massimo impegno in campionato prima della sosta mondiale, giocherà due trasferte tanto complicate quanto delicate contro Juventus e Atalanta. La prima è in un momento di difficoltà evidente e testimoniato dalla netta eliminazione ai gironi di Champions League, mentre i bergamaschi sono decisamente – e forse inaspettatamente – in alto nella classifica attuale della Serie A. Poi, affrontati questi due confronti, l’Inter tornerà a giocare in casa contro il Bologna.
Una partita ostica, ricordando pure il confronto decisivo per lo scudetto di un anno fa. Al di là della disputa del match, il confronto sarà atteso anche considerando quanto successo prima e dopo Inter-Sampdoria. Ricorderete infatti quanto accaduto a Vittorio Boiocchi, lo storico ultras nerazzurro assassinato un’ora prima della partita. E di quanto, soprattutto, successo fra il primo ed il secondo tempo all’interno della Curva Nord. Bene, pare che sia stata presa una decisione netta e chiara.
Inter, la questura ha preso una decisione: i dettagli
Dopo quanto accaduto durante Inter-Sampdoria, è stata presa una decisione chiara. Ed era lecito aspettarselo, considerando che molti tifosi durante l’intervallo del match sono stati mandati via anche in maniera violenta, come vi spiegammo qualche giorno fa. E in seguito ai quattro Daspo per i fatti avvenuti al secondo anello verde di San Siro, la Questura di Milano adotta una linea severa; è stato deciso lo stop al tifo in Curva Nord per il prossimo match del Meazza fra Inter e Bologna. La partita andrà in scena mercoledì prossimo, e sarà la prima casalinga dopo quella tanto discussa contro la Sampdoria.
La decisione è arrivata grazie al lavoro svolto da Giuseppe Petronzi e il prefetto Renato Saccone. Un provvedimento con pochi precedenti veramente, se ce ne sono stati, ma doveroso dopo gli eventi che si sono susseguiti alla notizia del decesso di Vittorio Boiocchi. Il gruppo operativo di sicurezza della questura, in collaborazione con il comitato sull’ordine e la sicurezza pubblica, ha imposto il divieto di accesso ed esposizione di striscioni, bandiere, megafoni e tamburi nella Curva Nord per il match contro il Bologna. Forse, finalmente, è stata presa la strada giusta verso un futuro più tranquillo e meno pericoloso allo stadio. Che però questa mossa sia solo l’inizio e non la fine. Perché genitori e figli devono sentirsi liberi e sicuri di andare a tifare, chiunque vogliano e in sicurezza. Sempre.